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Immagine del redattoreRoberto Maria Sassone

Appunti d'anima e libero pensiero (marzo, ottobre 2020)

Aggiornamento: 29 ott 2020



Mi sono spesso chiesto nelle varie fasi della mia vita cosa fosse la libertà e ho osservato che ad ogni fase ed in ogni età la mia risposta cambiava.

In questa ultima fase della vita in cui assisto al momento in cui l'umanità è giunta ad una biforcazione evolutiva fondamentale che la porterà alla sua distruzione oppure alla sua crescita coscienziale, la libertà mi appare non tanto quella del fare, ma quella dell'essere.

Siamo costretti sempre di più a non essere liberi di compiere azioni spontanee, consuete e naturali, per cui coloro che considerano il fare semplice azione diversiva che nasce dal banale soddisfacimento di bisogni indotti dalla società che vuole da tempo farci essere branco, atto solo a consumare, sono completamente smarriti, perché vengono impediti i giochi esteriori che colmano il vuoto del loro essere.

Ma coloro che sono animati dalla curiosità della vita, che amano la profondità intima delle manifestazioni della Vita, sviluppano una sensibilità ancora più sottile per le piccole cose, e ritrovano la Bellezza dove non è manifesta e dove si cela in una sacra riservatezza.



Sono grato della condizione per la quale non ho alcun timore per me, qualsiasi cosa accada. Ma ciò che trovo pericoloso e sconfortante è che sono proprio i "piccoli uomini" a cui vengono dati "piccoli poteri" ad essere i più feroci ed insensibili. Ho visto la scena straziante, avvenuta a Firenze, di una donna col suo cane che passeggia senza la mascherina. Non voglio assolutamente discutere sul fatto che non la portasse e che in questo modo abbia prestato il fianco ad essere fermata, ma quei pubblici ufficiali non potevano avere un atteggiamento più umano, pur se la donna era nel torto secondo le norme vigenti? C'erano anche degli Agenti donne che avevano un durezza che faceva impressione. Quella signora in fondo non era un'attentatrice o una delinquente! Forse tutto si sarebbe risolto se l'avessero calmata, se avessero adoperato un comportamento più empatico. Era evidente che la donna fosse alterata, impaurita, che si sentisse minacciata. Sono accorse quattro macchine della Polizia per una donna inerme, col suo cane... Per fortuna ho incontrato molti poliziotti umani nella mia vita, che hanno saputo discriminare la situazione ed agire con buon senso. Non intendo quindi colpire la categoria. Ma a volte assisto a scene che mi fanno vedere come chi ha quel piccolo potere non sa che in fondo è anch'egli vittima della sua perdita di umanità. La violenza non paga e genera altra violenza. Se ci dimentichiamo che di fronte a noi c'è un altro essere umano, cosa stiamo diventando? Questo semplice post è un invito a ritrovare la solidarietà e quello spirito di collaborazione che rende una società armonica e coesa. Parole al vento? Non importa. Le parole hanno una loro energia ed una loro frequenza, per cui le dico lo stesso. Siamo tutti dentro la stessa situazione. È un'illusione che ci sia un confine che separa le persone e le fazioni o pensare che stiamo dall'altro lato della barricata. La Natura non conosce barriere. Scrivo queste parole perché mi sono sentito davvero addolorato per quella donna e avrei voluto con tutto il cuore che ad ognuna di quelle persone cadessero le bende dagli occhi. E ancor più mi ha addolorato vedere la durezza in quelle donne con la divisa. Ingenuamente ho sempre pensato che le donne avrebbero potuto salvare la Terra perché il pensiero femminile è più sistemico, recettivo, intuitivo e collegato alla Vita e alla Natura. Mi sto sbagliando? Comincio ad avere qualche dubbio. Ma voglio restare nella Fiducia perché, se entro nella parte più intima di me, trovo che c'è una Bellezza ed una Pienezza, che giace nascosta in ogni essere umano... ....CHE POSSA RISVEGLIARSI ....

C'è una forza potente che si chiama "vis vitalis", la forza della Vita, tanto potente che è venuta furi dalla roccia primordiale, apparentemente inanimata. È scaturita sotto forme rudimentali, fino a dare forma a tutti gli esseri viventi, dai più semplici, fino all'essere umano.

La forza vitale è un torrente che nei miliardi di anni non è stato arrestato da nessuna difficoltà, inventandosi tutte le strategie possibili per vivere. Travolge ogni ostacolo prima o poi.

Alcuni esseri viventi si sono estinti, come i dinosauri, ma ciò non ha impedito alla natura di continuare ad esprimersi con soluzioni sempre più ardite.

L'essere umano è una specie molto particolare perché, pur essendo nelle sue radici evolutive un mammifero, ha iniziato a sviluppare la coscienza di sé, attraverso la quale ha dato inizio ad un processo nuovo, ancora molto impreciso e contraddittorio, che attiva l'introspezione.

Siamo di fronte ai primi vagiti di qualcosa di speciale che non ha ancora assunto una forma precisa, ma che in alcuni assume la qualità di una consapevolezza più penetrante che fa emergere una coscienza più vasta, ancora non pienamente conosciuta, che è stata realizzata in alcuni "esseri straordinari" e da essi descritta nei secoli in ogni parte del mondo.

Questo sviluppo, dalla coscienza di un'ameba, alla coscienza di Uomini sovracoscienti segue leggi che nessun uomo può alterare perché fanno parte di una logica universale che va oltre l'homo sapiens.

Ma, chi sa usare la sua consapevolezza per assecondare e agevolare questo processo interiore di sviluppo, si allea con le forze evolutive, con una legge più ampia, e si nutre della potente forza dell'evoluzione che è al servizio della Coscienza. Infatti l'evoluzione si muove da sempre nell'attivare nella nostra Terra creature sempre più coscienti: i primi esseri unicellulari, le piante, i rettili, gli uccelli, i mammiferi, l'uomo.

Chi, alleandosi con la sua consapevolezza, espande la coscienza, ha il potere (per così dire) di uscire dalla storia attuale e di saltare sull'ottava superiore, pur restando agganciato alla realtà della Vita.

Questo cambiamento di ottava rende gli individui capaci di agire sulla storia collegandosi ad un ordine più alto di leggi che hanno potere sulle sottoleggi dell'ottava inferiore.



Ho imparato molto in questi mesi in cui ho cercato di approfondire in ogni modo gli eventi sociali così anomali di questo periodo storico e i risvolti psicologici ad esso connessi. Ho scritto numerosi post in proposito con l'intenzione di riportare ad un maggiore senso critico, ad una più vasta fiducia, ad un superamento della paura.

Ho visto che così non funziona. Per la prima volta in tanti anni ho sentito intorno a me emozioni molto sgradevoli, come se volessi negare ciò che sta accadendo, mentre volevo invece ridimensionarlo.

Ma non voglio tornare più su questi argomenti. Sono stati ampiamente dibattuti da medici, virologi, infermieri, esperti di economia e di politica.

C'è un attaccamento alla sofferenza in alcuni esseri umani, un rifiuto di messaggi ed informazioni che mostrino che esiste uno spiraglio, uno sguardo diverso, più positivo.

C'è tanta violenza nell'aria ormai.

Credo che quindi non serva più continuare a fare dibattiti. Per molti ci sono tutte le informazioni possibili e chi vuole approfondire ha gli strumenti e le fonti per farlo.

Per quanto mi riguarda sono convinto da quarant'anni di esperienza della saggezza del nostro corpo e delle grandi sue risorse. Da vecchio reichiano, vedo che la peste emozionale sta dilagando, che c'è una perdita reale di libertà, di confronto e di ascolto di altre posizioni. Vedo che c'è una forte censura e c'è l'odio per chi non è conforme ai dettami del regime.

Non sono un "negazionista" perché è stupido dire che il virus non esista. Ma sono critico sulla sua pericolosità e sulle scelte di cura e di prevenzione.

Ma questa è l'ultima volta che lo scrivo perché a mio avviso non serve a niente continuare questa diatriba.

L'atteggiamento nei confronti della vita è strettamente collegato alla percezione che ognuno ha di sé. La paura si scioglie se si ritrova il contatto e l'armonia in se stessi. Si torna ad avere fiducia nella vita e a sentirsi liberi ed empatici.

Continuo a lavorare ed agire con questo intento.

Malgrado tutta questa oscurità, l'essere umano ha un Tesoro dentro di sé, in cui c'è amorevolezza, pienezza, gioia, aspirazione e poesia.

L'ho visto emergere molte volte.

Sono certo che supereremo questo punto di svolta nella crescita umana, anche se ci vorrà del tempo e non sarà facile per nessuno.



Riprendono le restrizioni, continuano i soliti messaggi di aumento dei contagi, tornano limitazioni negli orari degli esercizi pubblici.

La macchina infernale continua come prima, ignorando che essere positivi asintomatici non è essere malati, come dicono ormai numerosi professionisti.

Ma sono parole al vento.

C'è altro dietro tutto ciò, altre intenzioni, altri progetti, altre logiche.

Credo che chi ha le leve del potere sappia benissimo ciò che l'informazione libera dice da mesi con chiare documentazioni e con discorsi scientifici.

Ma c'è un fenomeno che non viene messo in reale evidenza: la maggioranza del popolo italiano VUOLE QUESTO.

L'ipnosi collettiva ha funzionato. Ci sono esperti di PNL che applicano tecniche di persuasione e di condizionamento.

Tutti sappiamo che il catalizzatore della schiavitù è la paura, ma adesso molti non ne sono neanche consapevoli, perché si sono ABITUATI.

La mascherina è un segnale di ciò, è un atto "magico" potente. È stata accettata da molte persone come è avvenuto un tempo per i jeans. Fa parte dell'abbigliamento.

In poche parole c'è una COLLUSIONE popolare che sostiene questo sistema. Questo è un fenomeno psicosociale conosciuto da tempo.

Ovviamente con i mezzi di comunicazione digitali di quest'epoca è possibile un'azione di condizionamento molto più rapida, capillare ed efficace.

Prendo atto ormai senza stupore della marcia apparentemente inarrestabile dell'ANTICOSCIENZA. Ho detto: APPARENTEMENTE INARRESTABILE.

Ciò che sta accadendo è responsabilità collettiva, è la conseguenza ovvia del livello di coscienza in cui siamo.

Ma la Coscienza non va sottovalutata. Ci sono alti livelli di Potenza nella Coscienza.

Credo che la lotta tra "Bene e Male", sia apparente, ovvero sia reale su un piano relativo, ma che rientri in una dimensione UNITARIA, che ci sfugge.

C'è la Tesi e l'Antitesi che sfocia nella Sintesi.

Chi è collegato con la Luce interiore, chi è consapevolmente fuori da questa suggestione, chi è libero nell'anima, pur vivendo in questa "malia", non sarà toccato da tutto ciò e deve continuare ad alimentare la sua Aspirazione interiore, portare messaggi di apertura, di fiducia, di bellezza e di vita.

Questa, a mio avviso, è la vera rivoluzione che agirà lentamente, ma con efficacia.

Il sistema finirà con l'implodere, l'involuzione porta inevitabilmente alla distruzione anche di coloro che ne sono i portatori ed i sostenitori.

Restiamo collegati con l'aspetto più nobile e luminoso di noi stessi!



Tutto quello che scrivo nei miei post nasce dell'autentica aspirazione alla Vita, ad una calda Empatia umana, alla Libertà di pensiero. Inoltre mi documento continuamente parlando con persone esperte, non certo stupide o banali, sia nel campo della medicina, che della psicologia e dell'economia.

Non scrivo con l'energia dell'odio, ma col dispiacere profondo che provo nell'assistere ad un appiattimento della consapevolezza, ad una formazione di paura generalizzata e spesso acritica.

Sono a favore della Gioia, della Creatività, della Comunicazione e del Confronto che arricchisce.

Esprimere delle idee non è un atto di Contrasto, ma di espressione e di comprensione.

Perché invece adesso ogni parola diventa occasione di scontro, di permalositå, talvolta di odio?

Ciò che mi lascia basito è che alcuni si sentono offesi quando si cerca di esprimere pensieri in favore della libertà di pensiero e di scelte, e si accaniscono a difendere uno stato di limitazione e di costrizione.

Evidentemente nell'immaginario collettivo di molti è passata l'informazione di un pericolo di vita, di una catastrofe che pende su di noi come una mannaia.

Va bene prendere alcune precauzioni di buon senso, ma aderire a norme da lager, ormai a mio avviso immotivate, è irrazionale.

Non sono mai stato un fanatico di nessun tipo, nemmeno della libertà che diventa licenza, nemmeno del libero pensiero quando diventa violenza, a prescindere dalla fazione che lo esprime.

Ma esiste la Via di mezzo, l'equilibrio e la saggezza della moderazione che sa discriminare.

I veri "nemici" non sono tra di noi. Non si mescolano a noi. Sono più in alto e sanno essere invisibili. Persino molti politici che dettano regole costrittive e prive di logica, sono la "manovalanza" di altri che detengono il vero potere e che se ne stanno nei loro "paradisi", intoccabili.

Torniamo a guardarci dentro con sincera umiltà, a sentirci uniti in nome di una Terra amica che ci ospita e ci nutre.

Torniamo a guardarci negli occhi con profondità per rivedere nell'altro la nostra stessa umanità.

Combatterci fra di noi fa il gioco del potere, significa continuare a "contagiarci", non col virus, ma con la "peste emozionale", che già Wilhelm Reich spiegava con chiarezza.



Il nostro cervello rettile "se ne frega" di qualsiasi ragionamento di buon senso.

Se viene a mancare il contatto, la socialità, la libertà di movimento e di espressione e l'opportunità di lavorare con sicurezza (anche se ci viene detto che è per il "nostro bene" ) interpreta tutto ciò come minaccia.

Le possibilità che mette in atto sono: attacco, fuga o congelamento.

Non dimentichiamo che la neocorteccia evolutivamente è giovanissima, mentre il cervello rettile, che ha un grande ascendente sul sistema limbico (emozioni), ha milioni di anni.

Ragionateci sopra (per fare il verso ad un personaggio imitato da Crozza!)



Credo che sia innegabile prendere atto del fatto che ormai da mesi ci sia un'evidente limitazione delle libertà individuali.

Non mi interessa in questo post discutere se ciò avvenga per motivi giustificabili o per mera ignoranza, o per interessi economici e di potere.

Ciò che invece balza alla mia consapevolezza è che esiste una storia di superficie, sia individuale che sociale, ed una storia più profonda che sfugge ad ogni controllo umano.

Alcuni potrebbero subito pensare che sto riferendomi al "deep state", ai poteri occulti della finanza e cose simili. Invece no.

La storia occulta a cui mi riferisco riguarda l'INCONSCIO COLLETTIVO, di cui Carl Gustav Jung ed altri studiosi hanno ampiamente parlato.

L'inconscio individuale ha un lato sotterraneo che viene chiamato OMBRA, ma gli esseri umani sono collegati, non sono isole. Questo collegamento può essere chiamato in maniera semplicistica OMBRA COLLETTIVA.

Quanto più aumenta la pressione sociale, il disagio, la repressione, la paura e la rabbia, quanto più prende forza l'OMBRA COLLETTIVA. È come un vulcano che sembra quiescente, ma che nelle sue profondità si carica di magma incandescente.

Chi sta al potere non tiene conto di questa forza potente che si può scatenare improvvisamente e che è imprevedibile perché non dipende da singoli individui, ma è una forza collettiva pronta ad esplodere. Per parlare in maniera semplicissima si tratta della "famosa goccia che fa traboccare il vaso".

Non c'è potere politico di nessun tipo che possa controllare e gestire questo magma primordiale, anche se per un certo tempo questo stesso potere abbia l'illusione di poterlo fare.

Basta infatti una scintilla per innescare l'esplosivo.

Quando questo accade si sprigionano forze collettive nelle "masse" che assumono atti violenti e distruttivi e che abbattono ogni resistenza di chi sta al potere in quel momento storico, che sia un individuo od un'oligarchia.

Ma l'inconscio collettivo comprende anche un Sé superiore, una coscienza più vasta che esiste sia a livello individuale che a livello collettivo. Anch'esso ha un grande Potere.

Le situazioni di gravi crisi sono in grado anche di far emergere questo livello superiore di coscienza che può dare una svolta non cruenta alla storia.

Personalmente spero che accada questo, che una Luce collettiva si manifesti in un meraviglioso contagio di Saggezza e di Verità.



La grande difficoltà di dialogare in questa assurda situazione sociale che si è venuta a creare nasce dal fatto che ci sono assunti di partenza completamente opposti oppure identici, ma interpretati differentemente.

Ovviamente da ciò scaturiscono diverse soluzioni e conclusioni.

Se si è convinti che il contagio sia pericoloso, si conviene che bisogna continuare il distanziamento sociale e le altre precauzioni.

Ma se si si pensa, sulla base di interventi autorevoli di specialisti, che non sia più pericoloso, che si possa curare e che ormai la maggior parte di persone siano portatori sani ed il virus abbia imparato a convivere con l'uomo, come migliaia di altri virus, ne scaturisce di conseguenza una semplice soluzione: eliminare ogni restrizione.

Purtroppo il dibattito ed il confronto civile con i professionisti che sostengono questa seconda tesi non è assolutamente stato accettato dal governo. Anzi, è continuamente osteggiato.

Questo comportamento mi ha molto colpito perché non ha nessun senso in una nazione democratica.

Io sono il primo a non negare l'esistenza del virus, ma sono costernato dall'accanimento a volere mantenere alto l'allarme.

Ho visto spiagge in cui centinaia di persone erano vicinissime, come sempre è stato, ma non mi risulta che ci siano nuovamente reparti intasati di malati.

Anzi, in molti casi avviene il contrario: ovvero si evita di andare in ospedale perché, anche se hai la sciatica, ti farebbero il tampone nasale, una forma violenta ed intrusiva per chi sa fin dove lo fanno arrivare, che spesso dà falsi positivi, come tutti ormai sanno.

Molti cittadini ormai vivono come minaccia la sanità stessa, perché si sentono inermi, sequestrati e privati di ogni decisionalità e dignità. Ho visto molte persone che sono entrate in questo incubo per nulla, costrette ad inutili quarantene, con tamponi che dicono una volta una cosa e subito dopo l'opposto.

Non mi sembra che questi discorsi siano così strampalati o visionari.

Perché non deve essere più possibile dialogare civilmente, sentendo che dall'altra parte c'è un essere umano che ti sta ad ascoltare e non una figura istituzionale senz'anima che ti considera un numero ed un oggetto di un protocollo non scientificamente provato?

Lo dico continuamente ormai: la cosa tremenda non è il virus, ma la violenza delle istituzioni nel maneggiare questo problema, l'uso che se ne fa, la perdita di umanità, il sentirsi braccati, senza più diritti, prelevati, usati.

Qui non c'entra il negazionismo, il complottismo, e tutti questi neologismi di cui ci riempiamo la bocca; qui stiamo parlando di perdita di umanità, di contatto, di empatia, di fiducia.

Il messaggio che è passato e si sta radicando è che l'altro è pericoloso, che dobbiamo diffidare e difenderci.

È così assurdo fare questo discorso? Sono vaneggiamenti?

Non credo proprio. La mia lettura mi sembra abbastanza equanime e non aggressiva.

Solo se torniamo alla fiducia nel nostro corpo e alla gioia delle relazioni e degli scambi umani, può ricostruirsi un Tessuto di Vita Sociale che è la base di una democrazia al servizio dell'Essere Umano.



Sembra che sia impopolare parlare a favore dei bambini, degli insegnanti e delle loro enormi difficoltà.

Ma questo è il segno dei tempi. I valori si sono capovolti.

Parlare in difesa del recupero di umanità e di libertà viene da molti tradotto come discorso sovversivo.

Affermare che potrebbe esserci un diverso approccio di chi sta al governo, un approccio, che pur non negando la presenza del virus, ne evidenzi anche i segnali concreti di una sua perdita di pericolosità.

Insomma sembra che il modo comune di sentire sia PRETENDERE che l'allarme e la paura continuino ad avvelenare le coscienze.

Manca un confronto sereno con molti professionisti, non certo stupidi ed inesperti, che hanno diverse posizioni dettate dalla loro esperienza sul campo.

Mi limito a prenderne atto. Io posso dare solo il mio piccolo contributo fornendo informazioni e spunti, collegati all'esperienza professionale di quarant'anni sugli esseri umani.

Vorrei avere una magia per cui le persone si aprissero nuovamente ad un'umanità più tenera e amorevole.

Non sono contro a priori, sono per la Vita, per le risorse umane enormi che potenzialmente hanno gli individui.

Qui il problema della cosiddetta pandemia non è più il problema VERO. Mi sembra evidente che stia accadendo qualcosa che supera ogni fantasia più distorta.

Ci stiamo trasformando in nemici, in fazioni da guerra santa, esagerando ed estremizzando.

MA ACCADE QUALCOSA DI GRAVE: come non accorgersene?!

Personalmente non ho timori, qualsiasi cosa accada. La vita non è certo solo un giardino fiorito; ma osservo una specie di attaccamento morboso, non certo alla vita, ma ad una scialba sopravvivenza.

Che fine hanno fatto gli ideali di Bellezza, di Amore, di Saggezza, di Cooperazione, di Solidarietà?

Ormai non sono certo di "primo pelo", anche se mi sento talvolta più vivo di persone molto più giovani di me, quindi non sono preoccupato per me. Ma sono seriamente preoccupato per le nuove generazioni.

Abbiamo dentro una Forza luminosa che non immaginiamo quanto sia potente.

Se ritrovassimo la Fiducia nel nostro corpo e nella nostra coscienza che lo scalda e lo fa vibrare di vita, il nostro sguardo smetterebbe di essere terrorizzato.

Ormai scambiamo spesso una fune arrotolata per un serpente.

Voglio chiarire che la mia posizione non riguarda i singoli individui, ma l'azione collettiva e bene orchestrata che ha condotto a far emergere le profonde paure che in tanti giacciono nascoste e che adesso sono venute a galla con prepotenza in persone più fragili. Non è la mascherina il problema. Molti ormai la indossano come se fosse niente.

Ieri ero al ristorante, all'aperto. Le persone scendevano dalla macchina senza mascherina e subito la mettevano per fare 30 metri all'aperto per poi togliersela di nuovo appena seduti a tavola....ripeto stando all'aperto! Evidentemente in quei trenta metri di tragitto dovrebbero esserci virus inferociti che attendono all'agguato...ma non c'era nessuno! Cosa è accaduto nella psiche di queste persone?



Insegnare è la funzione più nobile che esista e gli insegnanti dovrebbero essere la ricchezza di ogni paese.

Nella mia visione utopica gli insegnanti dovrebbero essere una categoria a cui lo stato offra la migliore preparazione, coadiuvata da strumenti di indagine introspettiva, psicologica ed interiore.

A loro è affidato il più grande patrimonio di ogni civiltà, i giovani, che sono, fin da bambini, la vera ricchezza.

Spesso dimentichiamo che noi moriremo, lasceremo questa Terra, ed essa sarà affidata a loro.

Anche gli uomini di potere dovrebbero ricordare che moriranno e che lasceranno un disastro, impedendo, sia agli insegnanti, che ai loro allievi, di crescere nella coscienza, nei valori etici e nella spiritualità naturale.



I bambini li stanno massacrando.

Ogni altra parola è inutile.

Una scuola concepita in questo modo

non può che essere il parto di menti completamente distorte!

Il contagio ovviamente non c'entra più in questa storia di orrore!

Ma addirittura non c'entra nemmeno la politica con i suoi biechi interessi.

Qui assistiamo al parto di menti malate.

Questo è sadismo.

Faccio fatica ad essere equanime di fronte a questo attentato alle nuove generazioni che dovranno subentrarci.

Sarò impopolare, dicendo che sono certo che, se si tornasse a ripristinare le naturali modalità di relazione e di contatto, eliminando mascherine e distanziamenti, non ci sarebbe nessuna catastrofe. Ogni virus alla fine si adatta all'organismo umano.

Ma lascio su questo argomento la parola agli esperti...ma quelli veri, quelli liberi, quelli che hanno a cuore l'essere umano.



Vi è a mio avviso una grande differenza tra dovere morale e pulsione etica. Il dovere morale nasce da un'idea di morale che si forma attraverso le influenze della nostra storia personale, del luogo in cui nasciamo, degli insegnanti che abbiamo, della religione che ci viene data, delle regole della classe politica a cui apparteniamo; mentre la pulsione etica affiora dal nostro nucleo essenziale quando riusciamo a sottrarci al condizionamento delle ideologie di qualsiasi tipo ed il Sacro emerge potente in noi come esperienza reale e concreta.

Quando ciò accade l'esperienza non può essere messa in dubbio talmente è VERA.

La pulsione etica ha sempre la qualità del Dono, della condivisione e della solidarietà.

Talvolta accade che la morale che abbiamo assorbito abbia invece un profumo di Verità ed aiuti a risvegliare la natura luminosa che appartiene alla nostra qualità profonda di esseri umani.



Risvegliarsi non significa cambiare realtà, ma vederla per la prima volta, uscendo dalla nebbia dei virus mentali che risalgono a millenni di storia e che in questo secolo si sono moltiplicati attraverso l'uso "sapiente" dei media, che sono un prodotto recente della tecnologia.

Credo che la più efficace azione veramente rivoluzionaria sia l'intento coraggioso di esplorare i nostri abissi e le nostre vette. Conoscere gli abissi consente di non essere impreparati alle suggestioni pilotate dal potere politico e finanziario perché i condizionamenti attecchiscono solo in chi ha dei varchi in se stesso collegati alle paure e ai conflitti.

Conoscere le vette consente di attingere alla nostra vera Natura, alla qualità della Coscienza che rappresenta il Nucleo che ci anima e che ha una POTENZA ENORME.

La conoscenza di sé è dunque una priorità assoluta che deve però aggirare gli ostacoli insidiosi di quanti sono riusciti a stravolgerla ai fini dell'ego, privandola del valore spirituale ed etico, e rendendola un manuale dozzinale di tecniche per alimentare l'illusione di essere speciali, di essere persone elevate ed evolute.

Tra la vendita di una merendina e di alcuni corsi di crescita personale talvolta non c'è alcuna differenza.

L'essere umano ha possibiltà inesplorate e può trovare il Divino che è in lui, che è coperto dai numerosi strati di veli che si sono addensati nei secoli.

Il processo evolutivo della Coscienza è inarrestabile e diventa contagioso, se aumenta il numero di persone risvegliate.

Vedere la realtà senza il filtro appannato della mente, ma direttamente con lo sguardo del nostro Essere interiore, è un'esperienza che stravolge la vita, pur se all'esterno nulla si nota.

Chi esce veramente dalla Matrix non assume atteggiamenti strani e visibili, ma inizia un'azione anche sociale che non ha però le caratteristiche sordide della violenza brutale. La Forza non è violenta. Milioni di persone che sfilano sono una Forza, ma se diventano violente, la perdono ed entrano nella strumentalizzazione del sistema. Il sistema vuole la violenza perché così ha, a portata di mano, la scusa della repressione. Non credo che sarà il vecchio modo di opporsi ad essere efficace; forse prima era adatto, ma adesso non più. Da ciò che so sarà il sistema stesso ad implodere sotto l'azione di una Coscienza solida e luminosa che ha il vero Potere dell'Umanità che si sta preparando.

Non saranno tempi facili ovviamente e non credo nemmeno che questa transizione avrà breve durata, ma chi si è risvegliato alla menzogna, somministrata come progresso desiderabile, saprà trovare, ognuno a suo modo, un'azione efficace al servizio della nuova consapevolezza che si è ormai attivata.

Voglio sottolineare questa affermazione: la conoscenza di sé autentica non produce persone che si guardano il loro ombelico o si appisolano in un finto nirvana beato, ma fa nascere COSCIENZE LIBERE CHE AGISCONO NEI FATTI, ma con modalità nuove che spesso il potere costituito non sa riconoscere.

Ovviamente tutto ciò che scrivo ha soltanto il senso di voler condividere un'esperienza ed un sentire e non di voler trasmettere una verità. Ho ancora mille dubbi, ma anche alcune solide certezze concretamente vissute nel corpo, nei sensi e nel crogiolo del Cuore.

Scrivo per stimolare, ma ognuno DEVE indagare e scoprire da solo, in piena autonomia perché, finché si apprende soltanto attraverso le idee, senza che ci sia l'ESPERIENZA TANGIBILE, INCARNATA NEL CORPO, in questo nostro biosistema ancora così ricco di potenzialità inesplorate, non può avvenire una vera consapevolezza.

Il pericolo, sempre in agguato, è restare sull'ideologia "spirituale" e mimare atteggiamenti e persino emozioni allineate con l'ideologia che ci piace, trasformandola in dottrina.

Il sistema vuole ed incoraggia questo ed è felice che ci siano tanti consumatori di spiritualità fastfood.

Non trasformiamoci in nuovi "figli dei fiori", capaci di grandi abbracci e sorrisi ostentati, che continuano a nutrire in sé ambizione, invidia e narcisismo.

La consapevolezza è una spada e non solo una rosa, è azione e non solo meditazione.

La consapevolezza è l'atto più eroico che l'essere umano possa vivere!



Sono convinto attraverso decine di anni di esperienza diretta che i pensieri, le emozioni e le intenzioni sono forze reali che agiscono concretamente sugli eventi, contribuendo ad alimentarli o a depotenziarli, invertendo la tendenza momentaneamente dominante. Per questo motivo l'azione rivoluzionaria davvero efficace per annullare le azioni oscure e violente della "casta" è quella di non agganciarsi alle formazioni emotive e mentali che alimentano terrore, ignoranza e violenza, ma restare collegati alla nostra Natura luminosa, alla Potenza alchemica che ha sede nel Cuore, all'Aspirazione verso la vastità dell'Essere. Così facendo compiamo un'azione "sottile" potente, creiamo campi di Armonia che sciolgono le "formazioni oscure". Questo non è un invito a nascondersi, a non scendere in piazza, a non agire in base al potere reale che ognuno ha secondo i suoi mezzi pratici. Ma ciò che farà la differenza è il COME dell'azione, la QUALITÀ e la FREQUENZA di essa. Non deve essere inquinata dalla stessa energia di violenza che caratterizza le "forze avverse" di cui le persone al potere sono espressioni. Queste persone sono dei vampiri e si nutrono della sofferenza umana. Mantenersi equanimi è molto difficile perché anche nei guerrieri più nobili, ci sono piccole tracce nascoste di oscurità. Io per primo colgo all'istante moti di rabbia, talvolta di violenza, che immediatamente accolgo, senza entrare nel giudizio e nella colpa. Almeno di non essere grandi anime, ci sono delle crepe attraverso le quali possono insinuarsi emozioni oscure. Ma questa è la vera lotta incruenta di ogni guerriero. Lo sguardo del Cuore deve essere sempre attento, severo, ma non colpevolizzante. La retta azione scaturisce dalla chiara visione, coltivata con perseveranza amorevole. Non è più il tempo di giocare a fare gli illuminati, ma è tempo di scendere in campo con la spada della consapevolezza che sa discriminare, a cui ci si allena giorno per giorno. Cerco in ogni modo di usare un linguaggio corretto, possibilmente equanime, non giudicante. Credo che questo spazio possa essere un luogo di informazioni ed anche di contenuti di qualità. Trovo naturale che ci siano diversi punti di vista, alcuni completamente opposti ai miei. Ma perché arrabbiarsi...perché prendersela?

Non mi offendo se qualcuno non è d'accordo con me...anzi, cerco di mettermi sulla sua prospettiva, se il pensiero è esposto con coerenza e lucidità.

Non ci viene privato niente di noi stessi se qualcuno entra nel contraddittorio. Spesso vedo chiaramente che una parte di ciò che l'altro dice mi risuona lo stesso, anche se non condivido altri aspetti.

Certe volte condivido in pieno il pensiero di una persona, ma non mi piace il tono con cui lo scrive.

La violenza mi fa sentire nel corpo un disagio fisico, anche la violenza verbale.

Non sono certo esente dalla rabbia, dall'indignazione, ma non maledirei mai nessuno, perché lo sentirei come un pugno nello stomaco.

Certo, gli animi sono esacerbati in questo periodo di crisi totale, ed io sono una persona normalissima come tutte, ed ascolto momenti d'ira che salgono, ma basta fermarsi un istante, fare un piccolo respiro cosciente e mollare la presa sul nostro piccolo e spesso meschino ego.

Qui non parlo di stare nell'amore incondizionato...sono ben lontano da questo, ma di una capacità di osservazione silenziosa, anche ironica, talvolta sorridente.

Mi vedo mentre sorge un pensiero negativo, giudicante, presuntuoso, e mi dico "quanto sei ancora stupido, Roberto. Ma me lo dico senza cattiveria, come se parlassi ad un bambino capriccioso.



Il disastro sta precipitando in maniera evidente contro qualsiasi logica e buon senso. È come uno tsunami.

Gli irresponsabili che lo hanno attivato dimenticano che anche loro vivono sulla Terra e quindi ne pagheranno le conseguenze come tutti perché ne hanno turbato l'equilibrio su ogni piano.

Ho la sensazione che anche ai vertici del potere il gioco sia SFUGGITO DI MANO, pur se ancora non se ne rendono conto.

Probabilmente per una trasformazione sostanziale della coscienza umana è necessario che si arrivi alle estreme conseguenze.

Ogni azione ha un suo effetto, senza bisogno di scomodare la legge del karma.

Si sta accelerando l'apocalisse ed è bene ricordare che il significato di questa parola è RIVELAZIONE.



APPUNTI DI TRASFORMAZIONE 1) L'individuo è completamente identificato col suo ego. 2) Si accorge di essere identificato col suo ego e di essere quindi in trappola. 3) 0sserva e conosce le disfunzionalità del suo ego che si esprimono in condizionamenti, conflitti e bisogni indotti. 4) Rende gradualmente funzionale il suo ego per permettere alla sua Identità essenziale di manifestarsi ed esprimersi attraverso di esso. 5) Sposta sempre di più il suo centro di coscienza dall'ego al Sé. 6) Diventa consapevole che il suo ego è illusorio e impermanente. 7) Durante tutto il processo si radica sempre di più alla consapevolezza del corpo. 8) Al posto dell'ego si manifesta la Coscienza divina di cui l'Identità essenziale è un riflesso.

Ovviamente questi sono soltanto appunti di viaggio, linee guida per offrire stimoli di un processo che ognuno può esperire con sue proprie modalità.



Chi non è in maniera chiara a favore della libertà dell'essere umano e dello sviluppo del suo potenziale creativo, è in preda alla PESTE EMOZIONALE, per usare un termine che Wilhelm Reich citava spesso.

La peste emozionale è una biopatia che colpisce a prescindere dallo schieramento politico e religioso.

Ma il paradosso attuale è che sono portatori di questa peste proprio quelle istituzioni e quegli schieramenti politci che dovrebbero garantire le libertà democratiche ed umane.

Non vedo ormai più un pensiero di sinistra, ma un pensiero liberticida, camuffato da una falsa cura per il benessere dei cittadini.

La scusa di salvaguardare la salute ha una forte presa sulle menti deboli ed impaurite che giungono a chiedere di estendere la protezione e approvano e sostengono la prigione costruita per "il loro bene"....

Ma se osservi tutto ciò nel silenzio della mente, è forte e vivida l'esperienza di ESSERE in una realtà parallela, in cui niente ti sfiora, pur se resti radicato nella REALTÀ DRAMMATICA che avviluppa la maggior parte di persone.

Nella solida concretezza del silenzio sei intoccabile ed ogni contagio di forme pensiero distruttive non è assolutamente possibile.

Se la Coscienza si radica al corpo ed il fremito della vita nelle cellule giunge a te continuamente, non può esserci nessun pericolo. Diventa irreale anche la stessa illusione della morte.

I piccoli uomini, che nelle istituzioni politiche sono servi di poteri più vasti, tramonteranno. Sono gnomi travestii da esseri umani che giocano il loro ruolo nello scacchiere dell'esistenza.

Chi ha occhi nel Cuore, non solo è lucido, ma compie azioni efficaci che non seguono nessuna logica di violenza. L'azione del guerriero dell'Araba Fenice non è immediatamente visibile e riconoscibile da coloro che sono imprigionati nell'ottava inferiore, ma è un'Azione potente che porterà ad un ribaltamento delle coscienze.

La Luce è già presente sulla nostra Terra, anche se è ancora celata alla vista dei dormienti.



Numerosi individui vogliono la libertà,

ma non la responsabilità che essa comporta.

Per questo motivo la chiedono come un dono

e non come un diritto,

ma chiamano libertà

poter continuare a consumare in santa pace,

senza doversi preoccupare

d'impegnarsi ad offrire la loro partecipazione

al benessere collettivo.

Essere liberi non significa

soddisfare esclusivamente gli impulsi egoisti.

La libertà coincide con l'empatia verso gli altri,

con la solidarietà e con la fratellanza.

Chiedere di essere liberi a chi si dichiara

padrone della nostra vita

equivale a chiedere l'elemosina.

La libertà è prima di tutto

LIBERTÀ INTERIORE.

Senza di essa siamo bambini

che chiedono di poter giocare indisturbati

sotto lo sguardo di adulti

che si prendano cura di noi e che vigilino.

Chiediamo loro di rassicurarci,

mentre stiamo nel parco giochi

che hanno fatto per noi.

Tutto questo è triste, inquietante, pericoloso.

Che fine ha fatto la dignità,

il fascino dell'esplorazione e della scoperta,

la gioia della creatività

e la spinta alle iniziative

che danno forma ai moti dell'anima?

Un mondo sta morendo di vecchiaia,

come nella storia è sempre accaduto

quando una società è decadente.

I cicli di trasformazione avvengono comunque,

anche se il potere consolidato

fino all'ultimo si oppone

e in ogni modo cerca di fermare la caduta.

Esiste una storia più vasta

di quella che conosciamo,

che fa parte di piani evolutivi

che sfuggono alla nostra conoscenza.

Noi siamo immersi in leggi universali

che si attivano in piani di esistenza

ancora sconosciuti.

La piccola Terra ha il suo ruolo

in una Logica vastissima

la cui Coscienza ci comprende

e ci include.



È una sensazione molto strana quella di sentire che chi dovrebbe tutelarti invece ti minaccia in vari modi, alcuni diretti e palesi, altri subdoli e sottili. Può farti perdere ogni sicurezza ed accrescere la paura, oppure può fortificarti, radicandoti maggiormente alla tua matrice interiore che ti rende invincibile e senza timore. Non ho mai imparato tante cose e non mi sono mai conosciuto così intimamente come in questi mesi. So che per molti è stato così. È una commedia che appare come una tragedia, ma non ha consistenza perché svela la miseria dell'ignoranza, mostra come il nostro ego è irrisorio e plasmabile, mette in evidenza la fragilità di molti esseri umani che tradiscono ogni valore, anche il più sacro, per una misera sopravvivenza. Ma come potrebbe essere tollerabile una vita in catene, con finte e minuscole libertà? Come accontentarsi di stupide gratificazioni, simili all'ora d'aria del carcerato? No, vivere così ha senso solo per rafforzare l'intima unione con la propria anima, sapendo che prima o poi lasceremo questo luogo di bassa evoluzione per tornare là dove già siamo...non senza aver prima combattuto!


In ogni epoca la logica del potere

è quella di donare piccole libertà

col ricatto sottinteso e più volte espresso

di toglierle se non ci si comporta secondo i suo dettami.

Le voci di eminenti studiosi

realmente esperti nel campo della medicina,

della finanza, del diritto

non vengono ascoltate

o per lo meno confrontate

per trovare un PUNTO D'INCONTRO.

Il dialogo reciproco delle parti

dovrebbe essere la base

della comunicazione e della collaborazione.

Bene e male sono categorie umane

e chi si muove nell'attitudine della visione globale,

senza essere assorbito dalla reattività emotiva,

dovrebbe avere la capacità di prendere atto

che tutto ciò che accade è fonte di conoscenza.

Nella separazione c'è un insegnamento.

Più ci si indurisce, maggiore diventa il senso di conflitto,

di opposizione, di lotta, di contrasto, di violenza.

Quando in un essere umano

si apre lo spazio rigoglioso del contatto

e la vita riprende a scorrere,

il cuore si espande e coglie

il valore profondo e luminoso

della solidarietà umana.

Nasce il desiderio di trovare

punti comuni di benessere.

Il segreto è scoprire che la nostra felicità

e collegata strettamente alla felicità degli altri.

Ecco che assume un'importanza fondamentale

il recupero della nostra matrice interiore,

il contatto con la nostra umanità nascosta,

con quella potente commozione di esistere

che vibra in ogni essere umano,

anche in chi lo ha dimenticato.



Una semplice constatazione è che per comunicare con una persona ci deve essere in quella persona una disponibilità ad ascoltare, pur avendo un altro modo di pensare. Nelle società matriarcali si discuteva insieme e ci si confrontava per trovare un ACCORDO.

Ma è inutile parlare con chi ha forti interessi personali da salvaguardare o con chi è completamente imprigionato nelle sue convinzioni. L'onestà e la consapevolezza sono le basi minime per comunicare.

Personalmente ho delle linee guida di pensiero che nel tempo si sono formate anche attraverso contraddizioni e cambiamenti di punti di vista. Varie volte ho dovuto ricredermi e accettare con serenità che mi ero sbagliato. Per tutti è così: si impara attraverso gli errori.

Ma non tutti sono disponibili a rivedere le proprie convinzioni perché spesso la nostra identità si è strettamente legata ad esse ed allora, cambiarle, dà la sensazione di perdere se stessi.

L'identità non è un insieme di idee, ma la sensazione di CONTATTO con se stessi, la percezione di ESSERE VIVI.

Sento di esistere non perché sono un insegnante o un fabbro o un medico, e nemmeno perché sono marxista, cattolico o materialista, ma perché MI SENTO, perché sento la vita che scorre in me, sento la CONNESSIONE con il mondo in cui vivo, SENTO LA MIA UMANITÀ.

Da questo SENTIRMI VIVO, scaturisce l'espressione dei talenti di ognuno che diventano poi scelte di lavoro, di vita e d'incontri.

Ecco perché credo che, al punto critico a cui siamo giunti, la vera rivoluzione debba essere la rivoluzione della coscienza, il cambiamento di paradigma interiore e di conseguenza esteriore.

Bisogna aggregarsi in comunità che abbiano già il seme della nuova coscienza, che sentano chiaramente la potenza della collaborazione, del rispetto e dell'amore.

Bisogna aprirsi alla matrice profonda che ci fa sentire di ESSERE, sviluppando il proprio potenziale umano e spirituale.

Ritrovare il CONTATTO INTERIORE ci rende come quelle sostanze reagenti che attivano un cambiamento nelle sostanze chimiche e producono uno stato di transizione che crea una trasformazione.



Molte persone si meravigliano del fatto che ci sia il rifiuto ad ascoltare l’opinione professionale di sempre più numerosi medici, virologi, e studiosi in settori collegati. La mia opinione, osservando attentamente i vari eventi di questi mesi, è che ci siano due diverse motivazioni per comprendere le motivazioni di questo atteggiamento.

La prima motivazione è che in realtà ci sono persone al potere che non vogliono ascoltare perché sono dentro una rete di interessi di cui sono fruitori e che consentono loro agi e privilegi. Queste persone sono a loro volta pedine di poteri più forti dai quali ricevono le briciole, ma che per loro sono sufficienti. Alcuni politici con i quali giustamente ce la prendiamo in realtà sono i portavoce di chi sta nell’ombra ed è il vero burattinaio. Loro recitano solo la loro parte e sono pagati bene per questo, anche se sono spiccioli rispetto ai guadagni di chi veramente manovra la trama sociale.

La seconda motivazione è che ci sono persone che davvero sono impaurite (alcune terrorizzate) perché sono convinte che essere contagiati sia sinonimo di morte. I media ufficiali hanno condotto una grande campagna di terrorismo e non hanno corretto il tiro quando si è scoperto che ci sono stati errori iniziali di procedure terapeutiche in base a diagnosi sbagliate. D’altra parte i medici si sono trovati a dover affrontare un tipo di coronavirus mutato ed hanno dovuto comprendere da soli e grazie alla loro esperienza il decorso di esso e quali processi attivi nel corpo. Sono stati proprio i medici di trincea quelli che hanno molto presto compreso che era stato preso un abbaglio dagli enti ufficiali e che hanno indicato altri metodi di cura. Il problema che fa riflettere è che solo adesso si inizia ad ammettere che ci sono cure adatte e che si può guarire con maggiore facilità.

Ma il paradosso e che queste stesse persone si arrabbiano oltremodo con chi vuole riportarle a più miti consigli e che dice loro che possono stare molto più tranquille. Sono attaccate alla loro paura e vedono nello stato un grande padre che li deve mantenere al sicuro e protetti.

Che dire quando si vedono persone sole che viaggiano in macchina con la mascherina? Il messaggio che è passato è che l’aria stessa sia appestata. Guai se medici esperti dicono che le mascherine producono ancora più possibilità d’infezione perché sono una specie di serra per la coltura dei virus e che gli stessi passano tranquillamente attraverso di esse.

Ciò che è evidente è che c’è in atto un vero condizionamento e che l’Italia è la nazione più rigida nelle norme di distanziamento sociale e di limitazione di libertà.

Spero che presto la verità venga a galla, qualsiasi essa sia, e che un maggior numero di persone apra gli occhi e coltivi sempre di più uno spazio interiore di consapevole libertà.

La paura offusca ogni capacità di discriminazione e rende schiavi.


I nostri corpi hanno una grande intelligenza, se li si nutre di Bellezza e di Coscienza.

Ho una fiducia totale nel mio corpo che ha tutte le risorse per affrontare i pericoli eventuali.

Ma se i corpi sono divenuti ignoranti non c'è nulla da fare. Diventano carne da macello per quei pochi che hanno il potere e l'interesse di usarli.

Personalmente mi esporrei tranquillamente senza alcuna protezione, certo di non essere contagiato, ma rispetto gli altri e le loro paure.

Ma la più grande libertà è il sereno rapporto con la morte, un evento naturale, che rende ancora più significativa la vita, ma la vita vera, non quella da carcerati, da drogati di inutile benessere, di ipnotizzati da luci artificiali.

Vedo con orrore che stanno tirando dentro a questo incubo i bambini, impedendo il gioco, la natura libera, pensando a braccialetti che vibrano per avvisarli che stanno infrangendo la distanza di sicurezza, prevedendo altri vaccini obbligatori.

È un'epoca oscura in cui ci stiamo giocando la nostra umanità.

Vedo con preoccupazione che tanti cittadini invece chiedono alle istituzioni di proteggerli, di farli restare in un utero sicuro. Sono già contaminati nel cuore, sono già obbedienti. Osservo una specie di regressione.

Tutto ciò è tremendo perché conferisce legittimazione al potere di pochi. Stiamo dando in un piatto d'argento le nostre vite proprio a coloro che ci stanno condizionando a non pensare liberamente.

Ma se così vuole la maggioranza, così sia. L'umanità non è così indispensabile alla Natura. Nell'infinita vastità dell'universo, gli esseri umani sono un piccolo formicaio.

Eppure, malgrado questi segni scoraggianti, malgrado mi sembra che una cospicua parte si umanità rinunci alla sua dignità, ancora non ho perso le speranze in una svolta evolutiva della coscienza umana.

Da parte mia continuerò a lottare in maniera incruenta per il valore della libertà naturale, forte del fatto di avere sempre accanto a me la morte come amica.



È incredibile la solerzia con cui le televisioni di regime insistano col dire che ormai non sarà più possibile tornare a condizioni di contatto umano! Lo sottolineano con insistenza, facendolo passare come una condizione perenne! Dovremo sempre convivere con il virus! Niente è permanente sulla Terra, neanche il contagio. Invece di dare informazioni chiare e dire che ci sono nuovi protocolli di cura che si stanno rivelando efficaci, a detta di molti medici di trincea che conoscono bene ormai il problema, ventilano lo "spauracchio" di un certo distanziamento sociale, come se fosse una condizione permanente e non provvisoria. Instillano continuamente questo messaggio che cerca di fomentare altra paura. Barattare la nostra vita con un'incerta sicurezza è una barbarie. Se la Vita è confinata o si indebolisce e si ammala ancora di più o si ribella. Ma personalmente non credo che sarà così e non mi faccio prendere da queste suggestioni. È certo che il mondo non sarà più lo stesso, ma purtuttavia torneremo ad abbracciarci, a camminare a fianco, a riunirci in gruppo senza distanziamenti. Cambierà certamente lo coscienza delle persone, il significato dei valori fondamentali e del rapporto con la natura. Cambierà l'uso del nostro tempo che tornerà ad avere importanza per ognuno di noi, tempo per tornare a vivere con una maggior sensibilità e con l'amore per ciò che è essenziale. Questo è il mio augurio.


Ormai dopo due mesi di attento ascolto, riflessioni e ricerche, mi appare evidente che, al di là delle diverse interpretazioni di tutto ciò che sta accadendo, è in atto un reale processo di enorme confusione e d'induzione alla paura. C'è una coltre di menzogna; questo è ormai chiaro. Non entro nel merito delle responsabilità, ma voglio mettere in evidenza che la tendenza è di rafforzare l'idea che comunque dovremo vivere con limitazioni, ventilando addirittura che ci saranno probabili riprese del contagio, che non sarà possibile avere contatti, che è necessario che il controllo su di noi debba essere più completo, che dovremo convivere con il virus... È una specie di condanna a vita che ci viene passata. Tutto ciò viene raccomandato...."per il nostro bene". A questo punto molti ormai si sentono minacciati e sono disposti a qualsiasi cosa, vaccini, braccialetti, applicazioni e quant'altro, pur di sentirsi sicuri, avendo perso ogni forma di discriminazione e di pensiero critico. Da parte mia esorto a non entrare in questo meccanismo di confusione, di non farsi catturare da tutte queste informazioni contraddittorie, perché così restiamo agganciati alle paure e ci contaminiamo, non col virus, ma peggio, si contamina la nostra coscienza. Non facciamoci travolgere dall'Ombra. Chi ha contatto con la propria pienezza interiore resti comunque nella Luce, abbia una visione vasta, stia nella Fiducia e, pur nella difficoltà, creda nelle grandi risorse che sono dentro ognuno di noi. Con questo discorso non intendo dire che uno debba uscire di casa o no, farsi il vaccino o no. Questa deve essere una libera scelta, Chi sono io per arrogarmi questa autorità? Il mio discorso tocca solo il piano della consapevolezza e poi ognuno si deve muovere secondo coscienza. Ovviamente ho le mie chiare posizioni personali. Non le metto sul piano della ragione e del torto. MA SOPRATTUTTO MI PREME CHE SI RIESCA A NON FARSI COINVOLGERE DALLA PAURA ESTREMA. So che questo virus è molto contagioso, so che sono morte varie persone, ma so anche che ormai molti medici che stanno in trincea hanno constatato che l'approccio iniziale di cura è stato sbagliato e che si può intervenire con farmaci molto comuni nella prima ed anche nella seconda fase del contagio, impedendo molto spesso di arrivare alla terza, ovvero si può curare a casa, senza arrivare agli estremi della malattia che allora diventa veramente molto pericolosa. Non sono un negazionista. Ma l'informazione ufficiale non le dice queste cose e mi domando perché., quando invece si comincia a conoscere l'efficacia di queste procedure preliminari alla terza fase. Quindi torno a dire con forza di restare nel nostro più alto livello di coscienza e saper riconoscere la PAURA IRRAZIONALE, MANTENENDO PERÒ LA CAPACITÀ DI DISCRIMINARE E DI NON ABBANDONARSI AD AZIONI REATTIVE E VIOLENTE.



È orrendo parlare di "distanziamento sociale" e soprattutto imporlo come una NUOVA CONDIZIONE FUTURA.

Per distanziamento sociale non si intende quello meramente SPAZIALE, ma un distanziamento molto più pericoloso, quello emotivo...il messaggio che VIENE TRASMESSO è questo...

Non c'è solidarietà, umanità, empatia. La fobia del contagio ha assunto dimensioni paranoiche, superiori alla reale pericolosità.

Bisogna invece invogliare ad essere più SOCIALMENTE UNITI.

IL SISTEMA È AUTORITARIO E INDUCE PAURA.



Fino a pochi anni fa le donne gridavano con piena ragione:

"IL CORPO È MIO E LO GESTISCO IO".

Come sempre erano e sono un passo avanti!

Ora ognuno di noi deve riprendere questo grido di libertà, ricordando che la LIBERTÀ NON DEVE ESSERE CHIESTA,

ma ognuno di noi se la deve riconoscere e riprendere.

Ma per essere liberi bisogna SENTIRCI LIBERI.

Qualsiasi potere attecchisce e si rafforza su tutti gli individui che non sentono la libertà interiore e quindi diventano ricattabili.

Chi sente la libertà della sua Coscienza NON TEME NEMMENO LA MORTE.



La Fiducia non è una vaga fede impersonale, ma è la Sensazione percepita dell'Armonia della pulsazione vitale del corpo.

Il nostro biosistema, quando è completamente vissuto, dona Gioia e senso di Unità perché è in accordo con la pulsazione di tutta la Vita che è collegata in un Campo globale.

L'intero Universo è in noi e noi siamo nell'Universo. Ma non c'è nessuna differenza né separazione tra noi e l'Universo.

Ogni individuo che ha contatto con la sua Matrice profonda avverte con chiarezza questo collegamento e questa comunione con Esso.

La paura irrazionale rompe questo Contatto, sia con la Matrice individuale pulsante che con il continuum universale e genera solitudine, smarrimento e sradicamento.

Oso dire che la spiritualità è la conoscenza di questo Contatto, sia sul piano individuale che universale e il Divino è la Coscienza che anima l'intera manifestazione universale che potremmo anche chiamare l'Intelligenza del Creato.

Nessuna logica e nessuna fede può sostituirsi all'esperienza diretta di questo Contatto di cui ogni individuo è responsabile.

Il Contatto con la nostra Matrice attiva inesorabilmente il sentimento della solidarietà umana, dell'azione etica, e del pieno rispetto di ogni forma di vita.

Wilhelm Reich diceva: "La verità è pieno e immediato contatto tra il Vivente che percepisce e la Vita che è percepita (...) La verità è quindi una funzione naturale, nel mutuo rapporto tra il Vivente è ciò che è vissuto" (L'Assassinio di Cristo, pag 241).

Ma la perdita di contatto con la pulsione vitale e il nostro Nucleo comporta la menzogna.

Continua Reich: "La verità viene evasa perché è insopportabile e pericolosa all'organismo che non è capace di servirsene. La verità significa pieno contatto con noi stessi e con l'ambiente che ci circonda. Verità significa anche riconoscere la diversità del proprio modo di vita rispetto a quello degli altri. Imporre al prossimo una verità che egli non può vivere, significa sollevare emozioni che egli non è il grado di sopportare (ibidem, pag 245).

"La verità non può essere piantata, né iniettata in un corpo che mente in ogni suo movimento, in un'anima che mente ogni volta che si esprime e non può farne a meno (Ibidem, pag 250).

Queste parole di Reich non hanno bisogno di alcun commento perché sono luminose per loro qualità e ci esortano a perseguire l'esplorazione e la ricerca nel campo del Contatto intimo, della relazione empatica e della coscienza di sé.



Per me non avrebbe senso vivere in una società in cui diventi regola un qualche tipo di distanziamento sociale e la marchiatura con un microchip, una specie di codice a barre sotto pelle.

Vivere non è questione di sopravvivenza, ma di QUALITÀ DELLA VITA.

È preferibile vivere meno anni, ma nella pienezza della possibilità di esprimersi liberamente, di avere relazioni nutrienti, di fare esperienze arricchenti, piuttosto che vivere molti più anni nel controllo, nella limitazione sociale, in un recinto virtuale.

Senza il contatto e lo scambio profondo l'essere umano avvizzisce.

SAREBBE LA DESERTIFICAZIONE MORALE ED EMOTIVA.

L'essere umano è fatto per espandere la sua COSCIENZA E CONOSCENZA, per esplorare, per scoprire la grandezza dell'universo e non per pascolare nei recinti.

Chi ha un pieno contatto con la Vita non teme la morte...



Per quanto mi riguarda si è parlato sufficientemente ed in modo esaustivo di questo contagio e molte persone si sono fatte una loro idea ed altrettante si sono arroccate su posizioni intransigenti da ogni parte.

Ora ognuno agisca secondo coscienza e personalmente desidero cambiare registro, ponendomi su un piano di principi, di esperienze, di processi di trasformazione.

Credo che sia chiaro il mio pensiero e la linea della Determinazione e non della violenza, dell'Azione retta e creativa e non scomposta ed irrazionale, della Conoscenza e non dell'ignoranza, del Confronto e non della contrapposizione, della Sintesi e non della tesi ed antitesi.

La differenza sarà fatta da chi si porrà su un piano di coscienza più alto, fatto di sincerità e di aspirazione ad un cambiamento di valori e che agirà, animato da questo spirito.

Ho fiducia che stia nascendo un movimento trasversale di coscienza intrisa di valori che restituiscano dignità all'essere umano, un movimento di solidarietà e di cooperazione sociale.

Nella storia talvolta avvengono delle svolte impreviste ed improvvise che sfuggono alla logica comune.

Conosciamo molto poco dell'essere umano e di come sia inserito in equilibri più vasti.

Ognuno compierà la sua azione al meglio di se stesso e si formeranno grandi Famiglie di anime in cui ci riconosceremo. Forse potranno anche apparire alcuni individui speciali che possano essere interpreti di questa nuova coscienza ed entrare nel tessuto politico e sociale.

Ma qualsiasi cosa accada sarà nostra responsabilità collettiva. Accadranno ancora molti altri avvenimenti e coraggiosamente li cavalcheremo.

A prescindere dalle scelte politiche, economiche e sociali che avranno preminenza, resta ormai un unico enorme problema: LA SALUTE DELLA TERRA.

Con esso dovranno fare i conti anche coloro che appartengono all'elite del potere perché anche loro vivono su questo pianeta.

Io ormai sono "anziano" e niente mi spaventa. Sono già grato di tutto ciò che ho vissuto fino ad ora. Ma penso continuamente ai giovani, ai miei figli e a quelli degli altri. Hanno addosso una difficilissima eredità, un'eredità scellerata di cui noi anziani siamo responsabili.

Vedo che ci sono però molti giovani brillanti e consapevoli che hanno compreso il gioco della menzogna del profitto e del consumo infinito, che sentono il desiderio di una Vita più semplice e vera.

Noi anziani possiamo offrire loro quel po' di consapevolezza che abbiamo acquisito, se ancora non abbiamo soffocato il Nucleo vitale e l'aspirazione alla Bellezza e alla Verità.

Ho ancora FIDUCIA nella svolta evolutiva dell'essere umano.



Sono triste stamattina.

Mi sembra che molti cittadini abbiano già abbassato la testa e barattino la loro dignità di esseri umani pur di avere impossibili ed illusorie certezze.

Non vogliono vedere che vengono fornite notizie false, ma che sono mescolate abilmente ad alcune verità, il che le rende credibili: questa è la grande capacità manipolativa.

Chi non vuole vedere, non sarà convinto mai, e negherà persino l'evidenza. Nella storia è già accaduto molte volte.

Quindi ho compreso che l'azione deve avvenire su un altro piano, seguendo la "teoria del piccolo stimolo".

Lascio agli altri eventuali azioni di diverso tipo: io non ci credo e non ne sarei nemmeno capace.

Seguo la "teoria della farfalla" del matematico e metereologo Edward Lorenz, per la quale piccoli variazioni producono a lungo termine grandi variazioni in tutto il sistema. Trovate molti scritti in proposito.

Di fatto tutti noi siamo responsabili di ciò che sta accadendo, anche se, non essendo una responsabilità diretta e palese, è facile attribuirla ad altri. Parlo di responsabilità etica, non sempre facile da comprendere.

Essere triste non significa per me rinunciare, ma essere ancora più vigile ed attento. Ci sono modi più sottili di agire.

Chi vuole comprendere comprenda!

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